Il Parco Nazionale dello Stelvio è anche un territorio ricco di Storia, ovviamente impossibile da ricostruire in poche righe, possiamo ipotizzare che i primi uomini fossero presenti già 10.000 anni fa, appartenenti alla civiltà della Pietra, cacciatori nomadi di cui però si può solo presupporre la presenza non avendo mai trovato riscontri.
Con certezza si è potuta affermare, grazie ai ritrovamenti di numerose incisioni rupestri a Grosio, della presenza di una struttura sociale già sviluppata in Valtellina circa 6.000 anni fa, testimonianza di popoli preistorici stanziali.
Da questo momento un susseguirsi di popolazioni si intrecciano tra loro nel territorio del Parco Nazionale e più in generale in Valtellina, portando le loro conoscenze che inevitabilmente influenzerono, nei secoli, la storia di questo territorio. Tra i popoli che lasciarono maggiormente un segno in Valtellina si ricordano i Liguri con i terrazzamenti dei pendii e la coltivazione della vite e gli Indoeuropei con i metalli e i cereali.
Altro passo in avanti si deve agli Etruschi che nel 500 a.C. si rifugiarono nelle Vallate del Parco mescolandosi con le popolazioni locali cercando di sfuggire all’avanzata dei Romani portando la Scrittura. Gli stessi Romani “lasciarono” successivamente in Valtellina una importante rete stradale che mutò per sempre l’aspetto e le possibilità della Valle.
Fin qui il territorio non fu mai oggetto di trasformazioni radicali anche se dall’analisi dei pollini, depositati nei secoli nel terreno, si è potuto notare come con il susseguirsi dei vari popoli i boschi assunsero un ruolo differente passando da distese di Abeti a una proliferazione di Querce e Faggi durante l’età del ferro usati principalmente come combustibile, per passare poi a una prevalenza di legni pregiati come il Noce in era Romana utilizzati per la costruzione di mobili e attrezzi. Ma è a partire dal 1200 che in Alta Valtellina vengono introdotte regole per la gestione del suolo boschivo. Per quanto riguarda la bassa Valle il lino era una delle coltivazioni principali grazie anche ai Longobardi che introdussero notevoli innovazioni nel campo tessile.
Per quanto riguarda la storia più recente della Valtellina e del Parco Nazionale dello Stelvio nel 1859 tutto il territorio venne inserito nel Regno d’Italia e solo nel 1900 la regione iniziò a diventare una località Turistica a tutti gli effetti, risorsa che oggi rappresenta la più importante fonte di reddito. A questo proposito il Parco Nazionale dello Stelvio rappresenta un’importante opportunità per tutto il territorio dell’Alta Valtellina, far coincidere turismo e rispetto dell’ambiente deve essere un impegno di tutti, al Parco e ai sui comitati di gestione l’impegno di diffondere (e far rispettare) questa regola fondamentale per preservare una delle risorse più preziose che l’Alta Valtellina possiede, il suo Territorio!